Il palazzo Donn’Anna, ubicato all’inizio di via Posillipo, è un palazzo monumentale del XVII secolo, nonché uno dei più celebri palazzi di Napoli.
Un’antica e misteriosa leggenda aleggia intorno al Palazzo Donn’Anna, costruito alla fine del XV secolo su un edificio già esistente, “La Serena“, di proprietà del marchese Dragonetto Bonifacio.
Si narra che nel quartiere di Santa Lucia, ai tempi della dinastia degli Angioini viveva Beppe, un pescatore molto apprezzato per la sua ars amatoria e la sua estrema passionalità nelle vesti di amante. La Regina Giovanna II, desiderosa di “sperimentare” le doti tanto famose del pescatore, fece costruire nei pressi della collina di Posillipo una stupenda villa, in un luogo solitario, lontano da occhi indiscreti. Altre leggende raccontano si una regina che sceglieva i pescatori più belli e affascinanti del quartiere Santa Lucia e trascorreva con loro notti di passione, che puntualmente finivano in tragedia. All’alba, infatti, li ammazzava, gettandoli dalle finestre del palazzo, o da una botola. E a quanto pare le anime di questi giovani sventurati tuttora si aggirino emettendo terribili lamenti nei sotterranei dell’antica dimora.
Altri invece raccontano che la regina facesse uscire i suoi amanti con una barca a remi dall’entrata che dà sul mare, quella che oggi è possibile vedere dalla spiaggia, tuttora usata dagli inquilini per accedere alle imbarcazioni“
A seguito di svariati passaggi di mano, Palazzo Donn’Anna, durante il ‘600, e quindi ben due secoli dopo le piccanti storie sulla regina Giovanna, fu acquistato dalla famiglia Carafa di Stigliano diventando parte della cospicua dote della duchessa Donna Anna Carafa che, a partire dal 1642, commissionò al famoso architetto Cosimo Fanzago i lavori di restauro dell’intero edificio.
E’ a questo punto che fa il suo esordio la figura della seconda nobildonna, Anna Carafa, proprietaria esclusiva del Palazzo a cui diede il suo stesso nome, e che il popolo napoletano confuse con Giovanna, la regina cui erroneamente soleva attribuire la residenza nobiliare.
La storia narra che nel palazzo si intravedano ancora il fantasma di Donna Anna di Carafa che perseguita i due sfortunati amanti, Mercedes e Gaetano. Cosimo Fanzago non completa mai i lavori del Palazzo perchè Anna muore durante la rivolta di Masaniello e al tempo stesso cade il viceregno spagnolo.
Il palazzo rimane ancora oggi incompiuto e si erge a picco sul mare del litorale di Posillipo.
All’interno è un teatro aperto verso il mare. Da qui si può godere di un bellissimo panorama della città di Napoli. Negli anni è stato usato come fabbrica di cristalli, trattoria e stalla per cavalli.
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